AZZURRA GALLA

Il mio vivere l’arte come un lavoro nasce dall’insofferenza della prestazione come valore assoluto. Navigo tra il mondo delle immagini e il mondo del suono affidandomi ad attività complementari, rendendole nel contempo delle vie di fuga mutuali. Quello che faccio riflette la profonda convinzione che specializzarsi non sia obbligatorio.

Sono una creativa transgender, con uno smodato bisogno di comunicare. Lo faccio con ogni mezzo possibile: dalla pellicola alle intelligenze artificiali.